Il bianco è, per definizione, l’insieme di tutti i colori dello spettro elettromagnetico. Non è quindi assenza di colore bensì il colore per eccellenza.
Non a caso Cornière, L’orMa e Perrone hanno eletto il bianco quale elemento primario della loro ricerca artistica.

Associato alla purezza, alla spiritualità, il bianco è oggetto d’innumerevoli riferimenti simbolici e, in particolare, per Jeanne-Isabelle Cornière, si identifica con il candore del mondo dell’infanzia. La scultura diviene per l’autrice un mezzo per esplorare la natura umana, con un‘attenzione particolare al tema della memoria. La sintesi della forma, dominata dal bianco atemporale della resina, emana una sorta di silenzio che invita alla contemplazione, all’ascolto delle emozioni.

Per Lorenzo Mariani, in arte L’orMa, il bianco s’identifica con la carta, medium che da tempo predilige, divenuto quasi imprescindibile dalla sua recente ricerca artistica. La carta rappresenta pe rl’autore una fonte inesauribile di versatilità, permettendogli di plasmare forme estremamene complesse e generando opere che richiamano per certi aspetti l’arte orientale degli origami. Realizzate con precisione quasi maniacale, le sculture di L’orMa evocano temi appassionanti e prfondi, anche se espressi con ludica leggerezza. La sua non è però un’arte di denuncia quanto piuttosto di forti interrogativi, spesso rappresentati in chiave ironica, con grande raffinatezza e attenzione all’equilibrio estetico.

Il bianco trova espressione anche nei lavori di Lorenzo e Simona Perrone, scultori noti per i loro “LibriBianchi”. I libri sono infatti la materia prima del loro lavoro, oggetto di ricerca ma anche materia scultorea. Attraverso l’utilizzo di gres, colla e vernice acrilica i Perrone trasformano i libri in sculture. Il loro intervento sull’oggetto libro produce uno spostamento percettivo dalla dimensione semantica a quella simbolica. Il libro viene così plasmato e traslato verso un accentuato simbolismo rafforzando ogni volta il binomio Libro/Cultura. Il linguaggio diviene quello delle superfici, delle pieghe, dei volumi e degli innesti. Coperto di bianco, ogni libro diviene un Archetipo e urla in silenzio per essere letto altrimenti.

Un allestimento insolito rende il percorso espositivo vario e interessante tra un totale di circa trenta opere, di varie dimensioni, alcune delle quali collocate alle pareti.